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Vuole suicidarsi, la salva una carabiniera: “la tua vita è un bene troppo prezioso”

Sonia Cannistraci

AMnotizieVideo | YouTube

Silvia Lucchetti - pubblicato il 25/08/22

Una donna di 49 anni si stava per lanciare dal balcone dopo aver subito una terribile aggressione dal compagno. Una giovane carabiniera è riuscita a dissuaderla: "la vita è un bene troppo prezioso, non sprecarla per un uomo che ti sta umiliando"

Il 23 agosto, a San Giorgio a Cremano (Napoli), una donna di 49 anni ha minacciato di suicidarsi dopo essere stata aggredita dal compagno quarantaseienne. A farla desistere una giovane carabiniera siciliana, Sonia Cannistraci, nell’Arma da quattro anni (Ansa).

I fatti

E’ martedì sera quando una donna è affacciata dal balcone al primo piano di una palazzina, urla e chiede aiuto mentre indica un uomo che sta fuggendo. Si tratta del compagno: l’ha aggredita e ha tentato di ucciderla soffocandola con un cuscino. La donna disperata e fuori di sé vuole togliersi la vita buttandosi nel vuoto. Il livello di esasperazione e sofferenza ha raggiunto il limite.

L’intervento di Sonia Cannistraci

L’uomo viene bloccato dai carabinieri della stazione di Portici e dagli agenti di Polizia intervenuti in supporto. Sonia Cannistraci, la carabiniera di 30 anni, tenta di instaurare un contatto con la vittima affacciata al balcone e pronta a lanciarsi nel vuoto.

La signora racconta l’aggressione appena subita, mentre Sonia tenta di dissuaderla, di calmarla, di farla sentire al sicuro dicendole:

La tua vita è preziosa

 La vita è un bene troppo prezioso, non sprecarla per un uomo che ti sta umiliando.

La donna aveva già subito violenze in passato ma non aveva mai avuto la forza di denunciare. Chissà cosa avrà provato ascoltando le parole della carabiniera, forse sarà sparito per un attimo un po’ del suo dolore. Magari di fronte ad una donna più giovane che con tanta cura la stava aiutando, avrà pensato: posso farcela, devo ricominciare, me lo merito, sono importante.

Per fortuna sono riuscita a instaurare un contatto

Ha raccontato la carabieniera:

Non voleva neppure rivolgermi lo sguardo, già aveva una gamba fuori dalla ringhiera ma per fortuna sono riuscita a instaurare un contatto, anche visivo, con lei. Quando ho capito che tra di noi c’era empatia le ho detto che la vita è un bene troppo prezioso per sprecarla con un uomo che la stava solo umiliando. E’ stato allora che ho capito che aveva deciso di ascoltarmi e di desistere. 

(Ansa)

Mettersi in sintonia con la sua sofferenza

Un’operazione complessa e delicata. Momenti pieni di tensione e apprensione:

La cosa più difficile è stata mettersi in sintonia con lei e con la sua sofferenza, non mi guardava, era in preda all’ira e al panico. Per fortuna sono riuscita a farmi ascoltare e da quel momento in poi l’unico mio obiettivo è stato farle capire che non ne valeva la pena.

(Ibidem)

Mettersi in sintonia con la sua sofferenza, farsene carico, per riportarla al sicuro e strapparla al suicidio. Sonia ce l’ha fatta, quella donna è viva e ci auguriamo possa superare i traumi subiti e vivere un’esistenza serena circondata da affetti autentici.

Quando si lavora con amore

La carabiniera ha svolto solo il suo lavoro – commenteranno i più scettici – ma il lavoro porta frutto solo quando fatto con amore.

Magari qualche volta Sonia Cannistraci, sopraffatta dalla stanchezza e dallo sconforto – come capita a tutti – si sarà chiesta se ne valesse la pena, se il suo servizio avesse davvero senso e valore. Da oggi avrà un ricordo importante al quale attingere nei momenti di crisi, perché ciò che ha fatto per quella donna poteva farlo solo lei. Ecco il senso profondo di quella divisa, perché come dice don Fabio Rosini in una suacatechesi indimenticabile:

Ci sono persone che solo tu puoi amare, ci sono cose che solamente tu potrai fare, parole che solamente tu potrai dire, sentimenti che solo tu potrai provare. In nome di Cristo sii te stesso (…)

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