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Dopo 35 anni di convivenza si sposano in Chiesa… in Cure Palliative 

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© Facebook Hôpital de la Fondation de l'Institut San José.

Dolors Massot - pubblicato il 19/09/22

Non è mai troppo tardi per sposarsi davanti a Dio, anche sul letto di morte. Se non altro è quanto hanno testimoniato Maria e Pedro, ospedalizzati in un reparto di cure palliative in Spagna.

Il 12 settembre 2022 non è stato un giorno come gli altri, nel reparto di Cure Palliative dell’ospedale Fundación Instituto San José di Madrid. Maria, una paziente, ha sposato l’amore della sua vita, Pedro. La coppia conviveva da 35 anni ma non aveva mai fatto il gran passo verso l’altare. 

Adesso invece Maria, il cui stato di salute è profondamente degradato (infatti è ricoverata in un reparto di Cure Palliative), ha deciso col suo amore di sempre che niente avrebbe alleviato le pene della sua anima come sposarsi davanti a Dio e trovare la pace. 

«Forte come la morte è l’amore» 

«Il sogno si è realizzato», ha dichiarato Maria, la quale ha chiesto all’équipe di Cure Palliative che l’ha in cura 24 ore al giorno, di potersi sposare in ospedale. La risposta è stata immediata: «Quando volete!». E da quell’istante si sono innescati i preparativi. Nella cappella dell’ospedale tutto era molto semplice ma l’organizzazione matrimoniale è stata nondimeno minuziosa. La sposa si è preparata cantando sul proprio letto d’ospedale: si è pettinata bene e ben vestita, ha portato tra le mani un bel bouquet. Niente è stato lasciato al caso (anche se le lenzuola erano dello stesso bianco dell’abito nuziale). 

Lo sposo, Pedro, stava accanto a lei sulla sua sedia a rotelle (ha un handicap). Non ha lasciato la mano dell’amata per tutta la durata della cerimonia. 

In un post su Facebook l’ospedale ha dichiarato: 

Molti pensano che il reparto di Cure Palliative sia un reparto triste, ma non è vero. Vi si celebra la vita fino alla fine

«È stato un evento gioioso», ha sottolineato ancora l’ospedale riguardo a questo matrimonio fuori dal comune. Gli sposi si sono avvicinati al Signore della Vita con tutto il desiderio di amare proprio a una coppia che si conosce a fondo e che ha già sperimentato che cosa significhi amare «nella salute e nella malattia». 

Durante la celebrazione il vicario episcopale, Gabriel Benedicto, ha sottolineato il grande atto d’amore che implica un matrimonio come questo, durante il quale gli sposi si dicono, in circostanze tanto particolari: «Non mi allontano ora che si avvicina la morte, ma resto con te». Un matrimonio tutto ispirato a questo versetto del Cantico dei Cantici: 

Mettimi come un sigillo sul tuo cuore, come un sigillo sul tuo braccio. Perché come la morte è forte l’amore. 

Ct 8,6

[traduzione dal francese a cura di Giovanni Marcotullio] 

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