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Aveva commesso abusi: per padre Rupnik scattano “restrizioni”

pare rupnik

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Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 06/12/22

Il noto artista gesuita ha il divieto di confessare e di accompagnare esercizi spirituali. Ecco cosa è accaduto

Nessun silenzio, ma linea dura nei confronti del gesuita sloveno Marko Rupnik, noto in tutto il mondo per i suoi mosaici: padre Rupnik è ufficialmente soggetto a “restrizioni”, quali il divieto di confessare e di accompagnare esercizi spirituali, per abusi psicologici e sessuali risalenti agli anni Novanta compiuti, a danno di religiose della Comunità Loyola di Lubiana, sebbene le accuse siano prescritte. 

E’ quanto rende noto la Compagnia di Gesù, lo stesso ordine religioso di papa Francesco, riportando, scrive Repubblica (6 dicembre) l’esito di una “indagine previa” conclusa dal Vaticano a ottobre di quest’anno.

Gli abusi riguardanti padre Rupnik

I fatti contestati risalirebbero ai primi anni ’90: si tratterebbe di abusi psicologici e sessuali a danno di suore della Comunità Loyola di Lubiana, fondata da una religiosa di cui Rupnik era amico e “padre spirituale”. La comunità è stata successivamente commissariata. Tuttora risulta esserne commissario monsignor Daniele Libanori, gesuita, vescovo ausiliare della diocesi di Roma.

NUN,
La storia di Rupnik è legata ad abusi su diverse suore slovene.

I restauri del Pontificio Seminario Romano

Che padre Rupnik – fondatore del centro “Aletti” – fosse un’artista stimato e conosciuto, lo dimostra anche un fatto recente. Gli sono stati affidati i lavori di restauro e rinnovamento della cappella del Pontificio Seminario Romano Maggiore. Un’iniziativa fortemente voluta dal cardinale vicario Angelo De Donatis, resa possibile grazie al sostegno economico di un benefattore deceduto di recente (romasette.it, 25 gennaio 2021).  

Il comunicato ufficiale dei gesuiti

Ora però il gesuita è al centro del ciclone per questa storia passata di abusi. Un comunicato a firma del delegato delle Case interprovinciali romane della Compagnia di Gesù – pubblicato dopo che nei giorni scorsi il caso era emerso su internet tramite la lettera di una delle suore abusate – rende noto che la Congregazione per la Dottrina della fede, responsabile per i processi canonici in materia di abusi sessuali, “ha ricevuto una denuncia nel 2021 nei confronti di p. Marko Ivan Rupnik S.J. riguardante il suo modo di esercitare il ministero. Non era coinvolto alcun minorenne”. 

Il Dicastero vaticano, guidato da un altro gesuita, il cardinale spagnolo Luis Ladaria, “ha chiesto alla Compagnia di Gesù di istituire l’indagine previa relativa a questo caso”. 

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“Gesù che prega”: un mosaico di padre Rupnik.

“Nominato un istruttore esterno”

La nota della “Domus Interprovincialis Romanae” dell’Ordine gesuita, datata 2 dicembre, non entra nel dettaglio delle accuse contro Rupnik. Spiega comunque che su richiesta del Dicastero la Compagnia «ha immediatamente nominato per l’indagine un istruttore esterno», precisamente «un religioso da un altro istituto». E che «varie persone sono state invitate a dare testimonianza» (Avvenire, 6 dicembre). 

Il rapporto finale è stato presentato al Dicastero. Che, «dopo aver studiato il risultato di questa indagine, ha constatato che i fatti in questione erano da considerarsi prescritti e ha quindi chiuso il caso all’inizio di ottobre 2022».

“Varie misure cautelari” contro Rupnik 

La Compagnia di Gesù precisa che «durante il percorso dell’indagine previa, varie misure cautelari sono state prese nei confronti di padre Rupnik: proibizione dell’esercizio del sacramento della confessione, della direzione spirituale e dell’accompagnamento di Esercizi spirituali».

La precisazione della Compagnia di Gesù

Inoltre era fatto divieto a Rupnik di «esercitare attività pubbliche senza il permesso del suo superiore locale». La nota aggiunge: «Queste misure a tutt’oggi in vigore, come misure amministrative, anche dopo la risposta del Dicastero per la dottrina della fede». Infine la Compagnia di Gesù sottolinea che «prende in seria considerazione ogni denuncia nei riguardi di uno dei suoi membri».

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