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Cari sacerdoti… Ecco cosa dà più fastidio ai fedeli a Messa

MSZA ŚWIĘTA

kovop58 | Shutterstock

Kamil Szumotalski - pubblicato il 25/01/23

Spesso, cari sacerdoti, noi fedeli siamo accusati di essere incapaci di vivere e apprezzare il mistero che ha luogo a Messa, ma come possiamo farlo se non abbiamo un buon esempio?

Molti fedeli vanno in chiesa almeno 10-15 minuti prima dell’inizio della liturgia. Per la maggior parte di noi, oltre che un modo per trovare un buon posto, è un momento di pausa nel caos della vita quotidiana. Ovviamente il pensiero di padri e madri ruota intorno al lavoro e ai figli. I momenti prima della Messa sono una buona opportunità per calmare queste preoccupazioni.

Non è facile, però, quando le “risate” di sacerdoti e accoliti provenienti dalla sagrestia risuonano in tutta la chiesa. Non voglio sembrare ridicolo – io stesso sono stato accolito e ho partecipato a volte a quelle chiacchiere prima della Messa. Ci è stata però insegnata una cosa: chiudere la porta.

Anche l’introduzione alla Messa non aiuta, visto che anziché farci entrare nel mistero che giorno che stiamo vivendo, ci svia.

Perché evitare l’omelia?

Per molti di noi, la Messa domenicale è l’unica opportunità di ascoltare la Parola di Dio proclamata dal pulpito. Dopo la lettura del Vangelo, non è invano che ci sintonizziamo con il commento perché ci aiuti a metterlo in pratica.

Cari sacerdoti, pensate come rimaniamo delusi quando anziché un’omelia ascoltiamo un sermone senza riferimento alla Parola di Dio! È ancora peggio quando sentiamo quanto questo “mondo malvagio” ci catturi tra le sue grinfie. Come se non lo sapessimo già…

Mi sento ugualmente male quando sento che le vostre riflessioni sono rivolte ad altre persone (non credenti, nemici della Chiesa…) e io, per qualche ragione che non comprendo, devo sentire delle rimostranze per qualcosa che non ho fatto.

Mi rattrista quando vi sento leggere un testo che non è vostro. Non voglio neanche chiedermi perché a volte si desista dall’omelia.

Corsa nella Preghiera Eucaristica

Devo menzionare un altro caso che ultimamente mi sembra sempre più frequente. Un’omelia infiammata, attenta e brillante, seguita da… una corsa nella preghiera eucaristica.

È questo il punto su cui tutte le persone che ho interpellato individuano il problema più grande – la trascuratezza. Una parola forte, che indicherebbe soprattutto una mancanza di cura e di attenzione ai dettagli?

Per favore, considerate che anche noi abbiamo una devozione eucaristica. Anche noi soffriamo per le profanazioni del Santissimo Sacramento e tanti altri problemi liturgici, ma perché dobbiamo sperimentare spesso tutto questo nelle nostre parrocchie?

Molte volte, cari sacerdoti, ci accusate di non vivere e apprezzare correttamente il mistero che si svolge durante la Messa. Come possiamo farlo se questa realtà non ci viene presentata? Come conoscere la profondità della liturgia quando si sa come celebrarla usando solo una preghiera eucaristica (ovviamente la più breve)?

E come sviluppare il profondo rispetto per il Santissimo Sacramento quando alcuni membri della Chiesa non danno l’esempio? Abbia anche difficoltà a ingoiare le vostre “improvvisazioni”, che spesso interferiscono a tal punto con il testo delle preghiere da distorcerne completamente il significato.

La Messa è destinata a orientare i nostri pensieri a Cristo. Dobbiamo concentrarci su di Lui senza eccezione. Non sprecate le vostre energie a inventare cose durante la Messa.

Non cercate a forza controversie nella Parola. La vostra testimonianza di vita conforme alla Parola ci basta.

Vi chiedo di lasciare che la liturgia parli da sé.

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