Davanti a un bene così largamente profuso, anche se svolto nel nascondimento e lontano dai rumori della stampa, il demonio fremeva e colpiva la suora “esorcista” con continue vessazioni. Fino a darle l’ultimo spintone che la fece cadere in malo modo, e determinò la causa finale della sua morte. Dopo vari ricoveri ospedalieri, la suora “esorcista” Erminia Brunetti si spense il 5 settembre 1996 ad Albano Laziale, nell’ospedale delle Figlie di san Paolo “Regina Apostolorum”.
Spirito del Signore, Spirito di Dio, Padre +Figlio e Spirito Santo, Santissima Trinità, Vergine Immacolata, Angeli, Arcangeli e Santi del Paradiso, scendete su N.
Fondilo (la) Signore, plasmalo (la), riempilo (la) di te, usalo (la). Caccia via da lui (lei) tutte le forze [avverse] del male, annientale, distruggile, perché N. possa stare bene e operare il bene.
Caccia via da lui (lei) i malefici, le stregonerie, la magia nera, le messe nere, le fatture, le legature, le maledizioni, il malocchio; i riti satanici, i culti satanici, le consacrazioni a satana. Spezza ogni legame con satana e con tutte le persone legate a satana: vive o defunte.
Caccia via da lui (lei) l’infestazione diabolica, la possessione diabolica, l’ossessione diabolica; tutto ciò che è male, peccato, invidia, gelosia, perfidia; la malattia fisica, psichica, morale, spirituale, diabolica.
Brucia tutti questi mali nell’inferno perché non abbiano mai più a toccare N. e nessun’altra creatura al mondo.
Ordino e comando, con la forza di Dio Onnipotente, nel nome di Gesù Cristo Salvatore, per intercessione della Vergine Immacolata, col potere che ho dalla Chiesa benché indegno, a tutti gli Spiriti immondi, a tutte le presenze che molestano N., di lasciarlo (la) immediatamente, di lasciarlo (la) definitivamentee di andare nell’inferno eterno, incatenati dà San Michele Arcangelo, da S. Gabriele, da S. Raffaele, dai nostri Angeli Custodi, schiacciati sotto il calcagno della Vergine + Santissima Immacolata.
Oltre alla capacità di fare preghiere di liberazione ed “esorcismi”, suora Erminia in più occasioni, anche in presenza di Consorelle, ha avuto la visione di anime del Purgatorio in carne ed ossa. La più clamorosa a Teramo, quando una donna indicò a lei e alla suora che l’aveva accompagnata, di cercare la moglie di un certo Don Peppino. Le due religiose, che erano per la prima volta in città, trovarono per caso la donna e salirono a casa sua. Quella figura femminile che incrociarono per strada era una defunta e la riconobbero in una foto. Si trattava della governante della signora, che era morta un anno prima nel sanatorio di Teramo. La signora capì che davvero quelle suore erano mandate da Dio. Rimasero presso di lei per due mesi. E dopo, quando tornavano a Teramo per la “propaganda”, si fermavano in casa sua, trattate sempre come figlie.