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Quando controllare la vista del bambino?

VISTA BAMBINO

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Ospedale Bambino Gesù - pubblicato il 24/05/22

Il rapido riconoscimento di un problema dell’apparato visivo è fondamentale per evitare compromissioni irreversibili della vista.

di Carlo Maria De Sanctis

Questa è una delle domande che più spesso viene rivolta all’oculista pediatrico. È molto importante sottoporre i nostri piccoli a controlli oculistici al fine di valutare il corretto sviluppo visivo ed evitare l’insorgere di malattie degli occhi, o diagnosticarle tempestivamente. Il rapido riconoscimento di un problema dell’apparato visivo è infatti fondamentale per evitare compromissioni irreversibili della vista.

Il test del riflesso rosso

Il primo controllo viene eseguito nell’ospedale in cui il bambino nasce: il test del riflesso rosso. Si tratta di un rapido esame di screening che viene effettuato da circa 4 anni
in tutti i reparti di neonatologia d’Italia. Viene eseguito dai neonatologi e permette di valutare la perfetta trasparenza di tutte le strutture oculari.

La luce emessa dalla fonte luminosa attraversa le principali parti dell’occhio (cornea, cristallino, umor acqueo e corpo vitreo), fino ad arrivare sulla retina e tornare riflessa verso il medico che sta eseguendo l’esame. 

Questo test permette di escludere la presenza di opacità corneali, glaucoma, cataratta, patologie congenite del vitreo e della retina. In caso di alterato o dubbio riflesso rosso, il neonatologo invierà il bambino all’oculista pediatrico per una visita urgente.

La prematurità o la familiarità con patologie oculari congenite

Altri motivi per richiedere una visita oculistica entro pochi giorni dalla nascita sono la prematurità o la familiarità per patologie oculari congenite.

Se il riflesso rosso è presente, invece, la prima visita oculistica è consigliata entro il compimento del primo anno. In quest’occasione l’oculista potrà valutare la salute degli occhi nella parte anteriore e, dopo l’istillazione di un collirio che dilata la pupilla, il fondo dell’occhio.

Potrà anche indagare la presenza di alterazioni dell’allineamento oculare (strabismo) ed eventuali vizi refrattivi già presenti a quest’età.

3 anni

Un’altra tappa fondamentale sono i 3 anni. Una visita oculistica a 3 anni verifica nuovamente il corretto allineamento degli occhi, la presenza di vizi refrattivi eventualmente correggibili con la prescrizione di un paio di occhiali e termina con il controllo del fondo oculare.

6 anni

Se le visite precedenti non hanno riscontrato problemi si torna dall’oculista a 6 anni. Ormai scolarizzato, il nostro bambino saprà leggere le lettere e consentirà al medico di misurare la vista in maniera affidabile.

Anche questa volta la visita si completa con la ricerca di un eventuale strabismo e con l’esame del fondo dell’occhio.

In assenza di patologie

I controlli successivi sono consigliati comunque ogni 2-3 anni in assenza di patologie o fattori di rischio, altrimenti su indicazione dell’oculista.

I campanelli d’allarme

Oltre alle visite di screening è necessario fare attenzione ad alcuni segnali che spesso sono proprio i genitori a cogliere e che fungono da “campanello d’allarme”: • rossore, lacrimazione, prurito oculare e tendenza a strofinarsi gli occhi;
• ammiccamento frequente;
• il bambino si avvicina molto agli schermi o ha difficoltà nella visione a scuola;
• mal di testa;
• tendenza a piegare la testa.
In questi casi è sempre bene rivolgersi prontamente al proprio oculista pediatrico di fiducia.

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