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Veggenza e profumi: così Padre Pio sconvolse la Principessa Maria José

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Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 15/06/22

La testimonianza inedita della moglie del principe Umberto II dopo l’incontro con il frate di Pietrelcina

Era molto scettica sui fenomeni mistici di Padre Pio, ma è stata smentita dai fatti: per Maria Josè, Principessa di Savoia (1906-2001), l’incontro con il frate di Pietrelcina si è rivelato sconvolgente. E’ avvenuto il 12 aprile 1942 e lo racconta, il giornalista e scrittore Luciano Regolo nel libro “Maria José. Indomita regina” edito da AresFamiglia Cristiana (14 giugno) ha pubblicato uno stralcio del libro di Regolo, in cui si riporta cosa è accaduto quel giorno. 

Registrata dal convento

La visita della Principessa di Savoia a San Giovanni Rotondo viene regolarmente registrata nella cronistoria del convento: «1942, 12 aprile: alle ore 9 arriva in visita a Padre Pio la principessa Maria José di Piemonte, accompagnata dalla principessa figlia del re del Belgio, dalla duchessa Pucci e da molto seguito. Ascolta la messa di Padre Pio, rimanendo sempre in ginocchio. Dopo la messa, ha un incontro privato col Servo di Dio». 

PADRE PIO

I particolari di Padre Gerardo

Altri particolari di quello storico e insolito meeting furono raccolti nel 1995 da Padre Gerardo Di Flumeri, vicepostulatore della causa di beatificazione e canonizzazione di padre Pio: «La sera dell’11 aprile 1942, arrivarono al convento di San Giovanni Rotondo quattro agenti della questura di Foggia con una lettera del prefetto, il quale annunziava che la mattina seguente, in forma privatissima, sarebbe venuta alla Messa di Padre Pio sua altezza reale la principessa Maria José di Piemonte». 

Il bacio della mano stigmatizzata

Il 12 aprile, Padre Pio, come ogni giorno, era in confessionale. Terminate le confessioni, si recò in sacrestia e poi celebrò la santa messa. Finita la liturgia, Maria José col seguito andò in sacrestia con Padre Pio, al quale baciò la mano con le stigmate. Passò poi in convento per la visita ai luoghi della casa religiosa.

Il “menù” offerto alla Principessa

Le fu offerto un modesto ricevimento, del quale l’accorto cronista ha notato il luogo e il menù. Il luogo: la stanza del padre provinciale, che era la prima delle due stanze nel piccolo corridoio a nord-ovest del convento. Il menù: una tazza di latte, pane abbrustolito e un bicchierino. 

La mugnaia

Quando Maria José arrivò nella chiesetta di Santa Maria delle Grazie, padre Pio stava confessando una mugnaia che, pur di andare da lui, aveva affidato i suoi bambini a una vicina di casa. Pare che, quando il frate guardiano si avvicinò per avvertirlo dell’illustre visita, Padre Pio abbia risposto: «Sì, d’accordo, verrò. Ma prima lasciatemi finire». 

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La principessa dovette attendere il suo “turno” per incontrare Padre Pio.

Il profumo di violette

La Principessa, dunque, dovette pazientemente aspettare il suo turno. 

«Sinceramente non ricordo quanto tempo aspettammo – spiegava Maria Josè -. Mi è rimasta ben impressa, invece, la moltitudine di giovani che sostavano in chiesa, davanti al confessionale, con il rosario in mano, in attesa di parlare con il “frate delle stimmate”. Guardandoli, pensai: “Se quest’uomo riesce a richiamare così tanti ragazzi deve essere senz’altro una persona speciale”. Fu proprio mentre facevo questa riflessione che avvertii un persistente profumo di violette misto a incenso. All’inizio credevo che ci fossero dei fiori esposti lì vicino, ma bastò un’occhiata in giro per comprendere che non era così. Mi rivolsi quindi a mia nipote: “Joséphine, ma lo senti questo profumo di violette?”. “E lei: “Zia, ma che cosa dici? Sei pazza? Qui non ci sono violette!”. Neppure la mia amica (Sofia Bossi Pucci) avvertiva il profumo. 

“Siete fortunata”

Proseguiva Maria Josè: 

«Chiesi, allora, alle persone che avevo vicino: non diedero alcuna risposta, ma sorridevano con l’aria di chi la sa lunga. Io, invece, continuai a sentire quell’odore per tutto il tempo dell’attesa, stupita, ma senza darvi un particolare significato. All’epoca, infatti, non immaginavo neppure che, a detta di molti, il profumo di fiori e incenso è uno dei segni con cui si manifesta la presenza spirituale di Padre Pio. Richiamato, forse, dal nostro vociare ci venne incontro il frate guardiano. Così, riproposi a lui il medesimo quesito. Mi diede un’insolita spiegazione: “Siete fortunata, il profumo che state avvertendo, possono sentirlo soltanto le anime belle. Mi creda è un dono del Signore”. “Sarà”, risposi io un po’ perplessa “speriamo che sia così”. Sono sempre stata scettica di fronte a certi tipi di fenomeni e, oltretutto, non sono mai stata particolarmente religiosa». 

La profezia di Padre Pio

A un certo punto il frate uscì dal confessionale, indossava il saio scuro e portava il cappuccio sul capo. Venne verso la Principessa Maria Josè. Padre Pio le chiese di andare nella sua cella per stare «più tranquilli». 

«Parlammo a lungo – soprattutto di mio padre e di mia cognata Astrid. “Sono vicini al Signore”, disse come se potesse vederli. Io non credevo alle sue doti di veggente, ma le sue parole mi provocarono egualmente una sensazione di benessere. La serenità di quell’uomo non poteva lasciare indifferenti. Gli confidai le mie inquietudini riguardo alla dittatura e alla guerra. Lui mi disse qualcosa, che non riesco assolutamente a ricordare… Poco prima di abbracciarci in segno di saluto, il frate, con lo sguardo fisso oltre le mie spalle e un sorriso enigmatico, disse con un tono di voce più risoluto del solito: “La guerra continuerà. Siate pronti perché tutto finirà presto. Molto presto!”». 

“Pensavo si fosse sbagliato”

A lungo la Principessa di Savoia ha pensato che Padre Pio si riferisse al secondo conflitto mondiale che durò altri tre anni, un arco di tempo non certo breve per quella che, per giunta, si era preannunciata come una guerra lampo e si avviava già al primo triennio. Così, ho pensato che Padre Pio si fosse clamorosamente sbagliato». 

La caduta di Casa Savoia

Poi in Maria Josè di Savoia, si è fatta strada un’altra convinzione: che quel “Tutto finirà molto presto” di Padre Pio fosse riferito a Casa Savoia e alla caduta della monarchia in Italia. «Probabilmente, in occasione della mia visita, dal momento che ero la moglie del principe ereditario, il frate presagì il crollo della monarchia. Forse fu volutamente sibillino per non crucciarmi. Se così fosse ciò che mi disse Padre Pio corrisponderebbe in pieno alla verità». 

Nessuno potrà stabilire il senso di quelle parole

Da quel giorno alla nascita della repubblica, infatti, passarono solo 4 anni, un lasso di tempo davvero esiguo per togliere di scena quella che allora sembrava una delle dinastie regnanti più solide d’Europa. Nessuno potrà mai stabilire che cosa abbia effettivamente voluto dire il frate. Si possono fare soltanto delle ipotesi, conclude Luciano Regolo nel libro “Maria José. Indomita regina”, ricostruendo quell’incontro sconvolgente tra la Principessa di Savoia e Padre Pio. 

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