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La Bibbia è una cosa da vecchi? Sei sicuro?

BAMBINO CHE LEGGE LA BIBBIA

Anelina/Shutterstock

Catholic Link - pubblicato il 14/11/22

Queste 5 figure di giovani tratte dalla Bibbia provano il contrario

di María Claudia Arboleda

I giovani possono spesso accostarsi alla Sacra Scrittura pensando che sia un libro di “vecchi per vecchi”, ma non potrebbe essere più sbagliato. Tra i personaggi biblici, troviamo molti giovani che hanno amato e servito il Signore, alcuni con “problemi” condivisi anche da molti giovani di oggi.

Ecco 5 personaggi giovani tratti dalla Bibbia che hanno molto da insegnarci.

1Giuseppe, figlio di Giacobbe e Rachele

La storia del primo dei nostri personaggi biblici si trova in Genesi 37-50. Giuseppe era il figlio prediletto di suo padre, e per invidia i suoi fratelli lo vendettero come schiavo a dei commercianti che poi lo vendettero a loro volta a un egiziano di alto rango di nome Potifar. Col tempo, questo giovane lavoratore e onesto si guadagnò la fiducia dell’egiziano.

La felicità non durò molto, perché la moglie di Potifar cercò di sedurlo, e per rabbia di fronte alla virtà di Giuseppe lo accusò di violenza. Il giovane venne incarcerato ingiustamente. Per via dei doni di Giuseppe, che riusciva a interpretare i sogni, venne mandato a intepretare i sogni del faraone, e dopo essersi guadagnato la sua fiducia divenne governante dell’Egitto.

La storia di Giuseppe ci mostra come la rivalità tra fratelli danneggia gravemente le famiglie. È chiaro che tutto ciò che di negativo è avvenuto a Giuseppe è stato permesso da Dio perché aveva un progetto molto più importante per lui, ma questo non elimina la sofferenza che hanno affrontato Giacobbe e Rachele, e anche gli stessi fratelli di Giuseppe quando si sono resi conto dell’ingiustizia che avevano commesso.

Molti di noi possono avere famiglie complicate e a volte provare una certa invidia dei fratelli, ma non bisogna permettere che le rivalità siano più forti dell’amore a cui siamo chiamati.

La famiglia unita sarà sempre più forte. In Giuseppe vediamo l’immagine di un figlio che ha affrontato grandi difficoltà e che in seguito è riuscito a perdonare chi gli aveva fatto del male. In molte occasioni, le sofferenze più grandi sono provocate dalle persone che amiamo di più o che dovrebbero amarci di più, ed è un dono di Dio riuscire a perdonare come ha fatto Giuseppe.

2Davide

Davide, bisnipote di Booz e Rut, era il figlio più giovane di Iesse, che apparteneva alla tribù di Giuuda e viveva a Betlemme, dov’era nato Davide. Nella Sacra Scrittura appare come un giovane pastore di pecore scelto da Dio e accompagnato da Lui fin dalla giovinezza.

Uno dei tratti più caratteristici di Davide è il suo coraggio. Affrontò Golia, un potente guerriero temuto da tutti, e sconfiggendolo vinse i filistei.

Il coraggio di Davide era caratterizzato dall’amore profondo che provava per Dio e dalla fiducia nel fatto che Yahvè era sempre con lui. È da questo che possiamo trarre la forza per affrontare tutte le difficoltà che ci si presentano lungo il cammino. In molti momenti della sua vita, Davide ha saputo mettere Dio al primo posto, esaltare la Sua grandezza – per questo abbiamo i Salmi – e confidare nella presenza di Dio nelle difficoltà.

Come Davide ha affrontato Golia, anche noi possiamo affrontare difficoltà gigantesche che sembrano invincibili e davanti alle quali molti possono avere paura. Come Davide, possiamo confidare nel fatto che Dio è presente nei piccoli, nei semplici, in quelli che sembrano insignificanti, e trarre da ciò la forza per presentarci davanti agli eserciti con la semplice pietruzza della fede e l’umiltà accresciuta dalla potenza di Dio.

3Geremia

Una delle conversazioni che mi piace di più leggere nella Sacra Scrittura è quella di Dio con Geremia:

“’Prima che io ti formassi nel grembo di tua madre, ti ho conosciuto; prima che tu uscissi dal suo grembo, ti ho consacrato e ti ho stabilito profeta delle nazioni’. Io risposi: ‘Ahimè, Signore, Eterno, io non so parlare, perché sono un ragazzo’. Ma l’Eterno mi disse: ‘Non dire: ‘Sono un ragazzo’, perché tu andrai da tutti coloro ai quali ti manderò e dirai tutto ciò che ti comanderò. Non temere davanti a loro, perché io sono con te per liberarti, dice l’Eterno’. Poi l’Eterno stese la sua mano e toccò la mia bocca; quindi l’Eterno mi disse: ‘Ecco, io ho messo le mie parole nella tua bocca’”.

Pensate che il Signore dice queste parole anche a voi. Egli ci conosce da prima della nascita, da tutta l’eternità, e ha un progetto perfetto e pieno d’amore per ciascuno di noi. Egli ci dà la grazia di portare avanti ciò che ci chiede. Ci ricorda che dobbiamo confidare nella Sua presenza accanto a noi ogni volta che desideriamo compiere la sua volontà.

Se siete giovani e credete che Dio non vi chieda ancora nulla, non potete essere più in errore. Dio ci chiede sempre qualcosa: di essere santi! Vuole che parliamo di Lui, che ci si riempia la bocca del tanto amore che riceviamo da Lui per proclamare ai sette venti che Egli ci ha salvati. Proclamare che ci ha dato la vita, che in Lui troviamo tutta la nostra gioia.

Chiedetegli, come ha fatto con Geremia, di toccare la vostra bocca e di darvi le parole con cui poter parlare in modo veritiero di chi è Dio e dell’amore che ha per tutte le sue creature.

4La Vergine Maria

Maria era una ragazza pronta nel cuore a dire di sì al progetto che Dio aveva per lei. Può sembrarvi strano che parli della Madonna in una lista di giovani personaggi biblica, ma se siamo guidati dalla tradizione e dalla storia, Maria non doveva avere più di 15 anni quando l’Angelo la visitò ed ella accettò la Missione di essere la Madre di Dio.

Sant’Anna e San Gioacchino, i genitori della Madonna, si sono presi cura di lei nella sua infanzia, l’hanno guidata in ciò di cui umanamente aveva bisogno, ma Dio è stato sempre con lei, nello stesso modo in cui è con noi. Ricordate, però, che lei non aveva la macchia del peccato originale!

Da Maria possiamo imparare a dire sì a Dio. Dobbiamo tuttavia ricordare che per dire di sì dobbiamo essere preparati sia interiormente che esteriormente. Dio non ci chiederà mai più di quanto possiamo dargli. Ci darà sempre la grazia per portare avanti il progetto che ha per noi. Chiediamo alla Madonna di intercedere per noi, di renderci coraggiosi come lei per dire “Sì” al sogno che Dio ha preparato da prima di tutta l’eternità per noi.

5 Giovanni, il discepolo amato

Tra i personaggi biblici, l’ultimo che ti menziono è Giovanni. Ogni volta che ricordo il discepolo più giovane di Gesù, il mio cuore si intenerisce. Solo ricordando la vicinanza di Giovanni a Gesù nell’Ultima Cena e come ha posato il suo volto sul petto di Gesù mi viene la pelle d’oca.

L’amore che Giovanni nutriva per Gesù lo ha fatto rimanere al Suo fianco. Anche quando la situazione si è fatta più che difficile, sulla Croce ci ha rappresentati tutti. Grazie a lui abbiamo Maria come Madre.

La giovinezza di Giovanni lo ha reso coraggioso, allo stesso modo di Davide. È rimasto accanto al suo Maestro nelle avversità, nello scandalo della Croce è rimasto ai suoi piedi. Da Giovanni possiamo imparare a rimanere, a trovare in Gesù la persona che vogliamo vedere, con cui vogliamo trascorrere il nostro tempo.

Anche nelle peggiori tempeste, nelle più grandi avversità, possiamo rimanere ai piedi di Gesù, e ripetergli: “Grazie per avermi dato una Madre come Maria, che intercede per me come alle nozze di Cana, grazie per esserti spogliato di tutto per me. Grazie perché sei morto per darmi la vita e sei risorto per aprirmi il Cielo.

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