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L’attrice Elizabeth Tabish di The Chosen parla della sua esperienza nell’interpretare Maria Maddalena

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© Angel Studios

Zoe Romanowsky - pubblicato il 22/11/22

Offre anche consigli ai fans della serie prima guardare la terza stagione

La terza stagione della serie The Chosen (Inside The Chosen) è stata proiettata in oltre 2.000 sale degli Stati Uniti e sarà presto disponibile in streaming. La serie, di grande successo e finanziata dagli spettatori, è un dramma storico sulla vita di Gesù creato, diretto e co-sceneggiato da Dallas Jenkins.

Tra i personaggi della serie, c’è una delle più strette amiche e seguaci di Gesù, Maria Maddalena, interpretata da Elizabeth Tabish. L’attrice ha conseguito un Master of Arts in Teatro e un Bachelor of Arts in Studi cinematografici presso la Oklahoma State University, dove ha studiato filmografia e teatro sperimentali e classici attraverso una lente psicanalitica. Ha anche prodotto e diretto una serie di cortometraggi pluripremiati che si concentrano sugli archetipi femminili, ed è co-fondatrice e direttrice artistica dell’Arthouse Film Festival.

La Tabish ha parlato con Aleteia di cosa significhi il fatto di interpretare il ruolo iconico di Maria Maddalena, e di cosa possono aspettarsi gli spettatori dalla terza stagione della serie.

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Quando ha iniziato a interpretare Maria Maddalena era un po’ intimidita?

Sì, soprattutto per com’è stato scritto il primo episodio nella prima stagione. È stata una sfida, ma anche la mia più grande paura… quello che vive. Mi sembrava davvero ironico che questo fosse il mio timore e dovessi dargli vita, ma mi sono “sintonizzata” con la disperazione che stava provando, e quindi è stato sorprendentemente facile entrare nella parte.

Nel corso di queste tre stagioni, penso di aver avuto dei brevi momenti in cui sono rimasta intimidita dal suo ruolo nella storia, dalla sua importanza agli occhi di Gesù… Volevo solo interpretarla correttamente, per lei e per i fan. Ogni volta che rischio di cadere nell’interpretazione troppo perfetta del personaggio – che non le corrisponde, perché lei è decisamente umana e ci si può rapportare facilmente a lei -, ogni volta che vado troppo lontano in quella direzione, mi ricordo che ho solo bisogno di metterci il cuore. Devo fidarmi degli sceneggiatori, fidarmi di Dio in questo, e tenere il cuore aperto, anziché cercare di rendere tutto una cosa perfetta o cercare di svolgerla perfettamente. Penso che la bellezza del suo personaggio stia nel fatto che non è perfetta, e c’è grazia in questo. 

Cosa le ha insegnato finora?

C’è una scena nell’episodio 6 della seconda stagione in cui ricade in alcuni dei suoi vecchi vizi per paura, poi torna e chiede scusa a Gesù, dicendo che non può ripagarlo, che è sostanzialmente indegna di tutto quello che le dà. Gesù le risponde: “Non devi essere perfetta, desidero solo il tuo cuore”.

Dio vuole solo il nostro cuore, e tutto arriverà a suo tempo. Le dice: “Pensavi davvero che non avresti peccato più?” Ci sono così tanta grazia e misericordia nel suo carattere, nel suo percorso, che mi offre la stessa grazia e misericordia e mi ricorda che tutto questo è un processo di crescita e di impegno per diventare un essere umano più gentile e migliore. È stata una cosa molto personale e ha influito molto sulla mia vita, sulla mia crescita.

Sembra inevitabile che questo possa cambiarla e avere un effetto profondo sulla sua vita personale e spirituale…

Sì. Per molto tempo sono stata piuttosto cinica nei confronti della religione e ho fatto di tutta l’erba un fascio… Pensavo che la religione e la fede in Dio delle persone fossero quello di cui avevano bisogno perché… non lo so… anziché comprendere il potere immenso, bello, benevolo e brillante che è Dio, che interagisce con noi, che ci parla, ci guida.

Tutta questa esperienza è stata così personale, quasi inquietante nei momenti in cui mi sento guardata da Dio… A volte, riguardo ad alcuni degli insegnamenti in certe chiese, mi sono sentita guardata da Dio ma in modo intimidatorio, meno personale. Ora mi rendo conto che Dio ci guarda, vede attraverso tutto il nostro dolore, tutta la nostra resistenza, tutti i nostri problemi di personalità, e vede il nostro cuore. Penso che ci sia una pace che accompagna la comprensione e quella sensazione.

Come pensa che Maria Maddalena e gli altri personaggi principali femminili di The Chosen possano ispirare le donne in modo particolare?

Gesù ha un enorme rispetto per le donne, e le mette sullo stesso piano degli uomini. Ha così tanto amore, rispetto e compassione per tutti, e c’è una vasta gamma di donne [nella serie] – madri, figlie, mogli, donne che avevano delle dipendenze, imprenditrici… Penso che ogni donna che guarderà la serie sia in grado di rapportarsi a uno di noi.

Si tratta anche di vedere come le personalità specifiche e molto diverse di ciascuno possano essere usate per aiutare questo ministero a crescere, per aiutare a prendersi cura delle persone, estendere la compassione e l’amore reciproco. Penso che per quanto possiamo essere diversi, la missione è la stessa, cosa che ritengo bellissima: è seguire Gesù e prendersi cura della gente.

Senza rivelare troppo sulla nuova stagione della serie, ha qualche scena o momento preferito che l’ha colpita davvero quando l’avete girata? 

Sì. Nella terza stagione, Maria riesce ad avere delle conversazioni a tu per tu con vari personaggi, e ce ne sono tre che mi hanno davvero colpita… Una è con Eden e Salome, breve ma davvero significativa. C’è un’altra bellissima scena con Matteo, in cui parliamo del mistero di tutto questo, ed è una scena davvero dolce e piena di pace. Non so se sto spoilerando qualcosa!

Penso che la scena di cui sono più orgogliosa sia però quella con Tamar. Maria e Tamar hanno avuto dei fraintendimenti per alcuni episodi, e per sbaglio hanno ferito i sentimenti l’una dell’altra. Mostra in modo perfetto come da errori e fraintendimenti possa nascere e poi aumentare la tensione. Alla fine si confrontano, e per questo alla fine riescono a capirsi. È una scena molto lunga e bellissima, molto emotiva, con alti e bassi, e mostra l’importanza di comunicare e di essere aperti, onesti e vulnerabili con gli altri. Dopo tutto, insieme sono più forti, e possono risolvere più problemi con soluzioni mnigliori. È stata una scena scritta in modo splendido, e mi ha davvero emozionata.

Quale impatto pensa che avrà sulla sua carriera professionale il fatto di aver interpretato Maria Maddalena?  

È stato il ruolo più appagante a livello artistico che abbia mai interpretato. Ne sono così orgogliosa, così grata… Maria Maddalena significa molto per me. Ripenso ad alcuni dei ruoli degli inizi della mia carriera e al mio stile di recitazione, e mi rendo conto che non penso di essere brava a meno che il mio cuore non sia davvero convolto. Vedo anche che negli ultimi anni ho avuto davvero… non so… non voglio fare molto altro (ride). Ho fatto delle audizioni per altri progetti ma non so se mi interessano davvero. Ho avuto questa esperienza che mi ha così toccata che non so come qualcos’altro le si possa paragonare.

Mi sono stati offerti dei ruoli in altri due progetti. La cosa positiva è che sono in linea con il tipo di ruolo che voglio continuare a interpretare. In questo processo, ho capito che per me è importante continuare a ritrarre donne intelligenti che hanno una certa profondità emotiva, e raccontare storie significative, che affermano la vita, piene di speranza e trasformatrici. Finché queste storie vengono raccontate, sono entusiasta di continuare a condividere questi ruoli e queste storie con il mondo.

Se si tratta di scegliere tra questo e fare qualcosa che penso provochi ansia o paura… Ora sono più cinica nei confronti di questo mondo – i media, i ruoli per le donne, quello che dobbiamo fare per lavorare… Sono così grata per il fatto che questa serie mostri degli splendidi personaggi femminili che non vengono usati come oggetti. È molto raro, e ne siamo tutti riconoscenti.

C’è qualcosa che potrebbe sorprendere gli spettatori nella terza stagione? 

Non penso che rimarranno sorpresi da quanto sia emozionante e commovente; credo che il pubblico se lo aspetti dopo aver visto le prime due stagioni. Quello che mi ha sorpresa, però, è che in qualche modo la storia stia diventando ancora più commovente, più toccante, e quindi direi “Preparate i fazzoletti!”

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