Gli occupanti hanno assassinato il religioso mentre usciva dal villaggio, e non hanno permesso di prenderne il corpo
Il 27 febbraio, nella regione di Kiev, i soldati russi hanno aperto il fuoco contro il cappellano della Chiesa Ortodossa d’Ucraina, Maksym Kozakyn.
Lo rende noto l’agenziaRISU, sulla scorta delle informazioni fornite dal teologo Andriy Smirnov su Facebook.
“Il sacerdote ortodosso assassinato Maksym Anatolyovych Kozachyn era nato nel 1979 a Novomoskovsk, nella regione di Dnipropetrovsk. Nel 1996 si era diplomato ed era entrato nel seminario di Kiev della Chiesa Ortodossa Ucraina, del Patriarcato di Kiev, non riconosciuto dalla Chiesa Ortodossa Russa, dove si era laureato nel 2000”.
Da quell’anno era parroco della chiesa della Natività della Santissima Vergine Maria di Rozvazhiv, nel distretto di Ivano-Frankivsk nella regione di Kiev.
Il sacerdote è stato assassinato mentre usciva dal villaggio in automobile. Non è stato permesso di prenderne il corpo.
