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Le challenge su TikTok

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Umberto Macchi - pubblicato il 07/04/22

Dopo molte diatribe sulla pericolosità delle varie challenge lanciate dai giovani sui social, TikTok decide di tirare un po’ la cinghia annunciando una stretta contro i video che promuovono comportamenti scorretti o pericolosi.

Per tutelare il benessere dei suoi utenti, il celebre social network aggiornerà le Community Guideline (linee guida per la Community) andando a reprimere certi contenuti rischiosi per cui l’azienda è stata molto criticata in passato.

Le nuove regole

Lo scorso 8 febbraio TikTok ha pubblicato l’ultimo rapporto sull’applicazione delle linee guida della community. Nel 2021, nonostante l’imperversare delle polemiche, l’azienda ha rimosso solo l’1% dei contenuti pubblicati dagli utenti, lasciandone alcuni ad alto rischio di emulazione da parte dei più giovani (un 1% che comunque equivale a oltre 91 milioni di video) e ha chiuso e rimosso oltre 17 milioni di account.

Le nuove regole serviranno a dare risalto a come riconoscere ed evitare i pericoli che spesso trovano spazio sulla piattaforma. In tal senso, l’azienda ha deciso di apportare delle modifiche, per esempio per quanto riguarda le challenge: “I comportamenti pericolosi sono sempre stati vietati su TikTok, sin da subito. Ma ora vogliamo fare un passo in più. Soprattutto per due motivi: perché vogliamo dare la miglior risposta possibile su tutte le questioni che affrontiamo e su cui siamo impegnati; e perché vogliamo capire il problema e aiutare gli altri a capirlo, creare una base di conoscenza che possa essere utile a tutti, anche ai nostri concorrenti”.

Cosa sono le challenge?

Le challenge o le sfide online in genere coinvolgono persone che si filmano mentre fanno qualcosa di difficile, e poi condividono online per incoraggiare gli altri a ripetere le azioni. La maggior parte di tali sfide è divertente e sicura, ma alcuni promuovono comportamenti dannosi, che includono il rischio di lesioni gravi. Sul sito di TikTok si trovano le Linee guida della community che vietano le sfide pericolose e i consigli per gli utenti che aiutano a gestire il problema.

Alcune sfide sono bufale. Una bufala è una bugia intenzionalmente studiata per indurre le persone a credere a qualcosa che non è vero. Lo scopo di una bufala maligna è diffondere paura e panico, e le bufale relative alle violenze sessuali o al suicidio e le sfide all’autolesionismo sono particolarmente dannose

Stop alle challenge

Le regole in arrivo reprimeranno i video che favoriscono pericolose challenge virali. TikTok dichiara che combatterà “la diffusione di tali contenuti, comprese le sfide bufala” cioè quelle legate a suicidio o autolesionismo. Oltre ad aggiungere maggiori dettagli alla politica delle sfide online, il social network afferma che rilascerà una serie di video realizzati con i creator per aiutare gli utenti a valutare i contenuti in cui si imbattono. I video appariranno nell’hub #SaferTogethernella pagina “Scopri”.

La compagnia ha dichiarato anche che a breve inizierà a rimuovere i contenuti che promuovono i disordini alimentari (come il digiuno a intermittenza) e che favoriscono l’eccessivo esercizio fisico, i video che contengono incitazione alla violenza, alla discriminazione o alla misoginia (atteggiamento di avversione o repulsione nei confronti delle donne). Tra l’altro, i video, per esempio, che promuovono i disturbi alimentari sono già vietati sulla piattaforma, ma è stato ripetutamente dimostrato che gli utenti restano spesso esposti a contenuti che sollecitano abitudini alimentari malsane.

Fermati, pensa, decidi, agisci

I creator ribadiscono il motto di quattro parole presente su una pagina ad hoc delle “linee guida” di TikTok sulle challenge: Fermati, pensa, decidi, agisci. La prima parte della pagina è un vademecum per i ragazzi, in cui è spiegato come riconoscere (e segnalare) un video inadeguato. C’è anche una sezione, per questo come per altri argomenti, in cui ci si rivolge a “genitori, tutori ed educatori”, figure fondamentali per vigilare su un uso consapevole dei social da parte dei più giovani.

Da segnalare anche la campagna #SicuriSuTikTok, promossa tramite creator anziché figure istituzionali. Il perché della scelta lo spiega Alexandra Evans, responsabile europea della Safety Public Policy dell’azienda cinese. Evans ha detto: “I ragazzi non vogliono sentire queste cose dai genitori, dagli insegnanti, dai medici e dagli psicologi. Vogliono sentirle su TikTok e vogliono sentirle dai tiktoker”.

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